19 GIUGNO 2021
L’IO – IMMAGINI DI ELISA GIRELLONI
Da SABATO 19 GIUGNO 2021, in esposizione fino al 24 LUGLIO
Spazio Fondazione Negri oltre a presentare grandi nomi della fotografia italiana come è stato per Mario Giacomelli, ha come obiettivo quello di evidenziare nuovi talenti, giovanti artisti che per le loro capacità certamente sapranno ritagliarsi uno spazio importante nella fotografia italiana.
Tra questi Elisa Girelloni, che con grande padronanza della tecnica riesce a parlare di sé attraverso la fotografia.
Nasce a Brescia nel 1983. Da sempre appassionata di pittura e scrittura, decide di dedicarsi alla fotografia solo dopo il suo trasferimento a Roma, nel 2006, quando un amico le regala una macchina fotografica digitale. Inizia da subito a sperimentare nuove forme di comunicazione utilizzando il suo corpo e frequenta un percorso di studi per avere la padronanza del mezzo. Continua così con l’autoritratto e, unendo la fotografia alla passione per i luoghi abbandonati, dà vita alle immagini che ne caratterizzano lo stile.
Elisa Girelloni si muove in fotografia lungo la scia delle grandi artistie che prima di lei hanno sperimentato l’autoritratto, dando a questo reticolo espressivo una serie di significati simbolici e concreti, attraverso una messinscena accurata e una ricerca dei colori e della profondità di campo molto precisa.
C’è sempre l’autrice, la fotografa, ai due estremi del rapporto fotografico. Una delle chiavi di lettura, trattandosi di autoritratti, è dunque l’esplorazione di sé.
Elisa Girelloni però, e qui è in definitiva la forza del suo lavoro, non si limita a indagare il suo corpo e la dialettica del corpo con gli ambienti in cui si inserisce, ma fa della sua esperienza fotografica una storia universale.
Quando racconta il disagio esistenziale, seppure con strumenti molto diversi, lo fa alla maniera di Francesca Woodman, e non si limita a descrivere la propria sofferenza, ma racconta quella di molte altre donne e di chiunque voglia ascoltarlo.
Il set fotografico è il secondo personaggio sempre presente nel lavoro fotografico di Elisa Girelloni. Il dialogo con l’ambiente avviene a un primo livello visivo e a un livello simbolico, più “sentimentale”.
I quadri nei quali l’autrice si rappresenta sono allo stesso tempo concreti, e a questa concretezza rimandano gli edifici abbandonati, la natura ritratta come congelata eppure brillante, e onirici, esplicitamente simbolici.
Il rapporto tra idea fotografica, uso e concetto del corpo e ambiente è il sentiero ideale che permette di tracciare un percorso attraverso i lavori di Elisa Girelloni. Il disagio esistenziale che racconta è nel rapporto tra il corpo e il mondo, e poi tra l’idea di come dovrebbero essere il corpo e il mondo e di come invece sono, brutali, così come li espone alla luce l’autrice delle fotografie.
In esposizione fino al 24 luglio 2021
Orari di apertura:
Mar – Ven: 16:00-19:00
Sabato: 15.00-19.00